INTRODUZIONE ALLA PROGETTAZIONE EMOZIONALE

Partendo dalla persona, la progettazione emozionale consente di ideare spazi che restituiscano il massimo del benessere psico-fisico personale e collettivo di chi li abita.


Che si tratti di una casa, del luogo di lavoro, di un giardino o di uno spazio pubblico, il paesaggio esteriore può diventare alleato, può influenzare il comportamento, può arrivare a sollecitare le persone a livello cognitivo (neuroarchitettura), emotivo e motivazionale


Gli effetti della progettazione emozionale possono essere la trasformazione del luogo in base ad un progetto architettonico o attraverso modifiche minime dello spazio, ma anche e soprattutto la trasformazione di dinamiche e relazioni al momento disfunzionali nella propria vita. 


Analizzando i bisogni più profondi del fruitore -spesso inconsapevoli- il paesaggio esteriore viene modellato in relazione allo stile e alle emozioni che si vogliono vivere e può diventare rifugio, fonte di ispirazione, piacere, energia, rigenerazione..


La progettazione emozionale di uno spazio può prevedere la partecipazione del singolo, della famiglia, della coppia, del team di lavoro, che diventano a tutti gli effetti parte attiva del processo, in quanto coinvolti in una sorta di laboratorio esperienziale che è la fase fondamentale del percorso. La progettazione degli ambienti diventa così un servizio sartoriale, cucito su misura dei suoi abitanti.


LA PSICOLOGIA AMBIENTALE


La psicologia ambientale studia il modo in cui noi umani, in qualità sia di individui che di membri di alcuni gruppi, interagiamo con i nostri ambienti fisici, ovvero in che modo noi viviamo e cambiamo l’ambiente e come il nostro comportamento e le nostre esperienze sono modificati dall’ambiente stesso.


Per ambiente, all’interno della psicologia ambientale, si intende sia l’ambiente naturale che quello artificiale, a partire dai luoghi a noi più vicini (ad es. la nostra stanza, il nostro quartiere), fino ai luoghi più ampi e condivisi (ad es. le grandi città).

La psicologia ambientale è una delle più giovani branche della psicologia, risale infatti a quasi 50 anni fa, in corrispondenza del rapido declino delle condizioni naturali e dell’aumentato bisogno di creare edifici e spazi che potessero meglio rispondere alle necessità delle persone.

LA NEUROARCHITETTURA


La prova della profonda connessione tra il nostro cervello e gli stimoli esterni, e in particolare la risposta emotiva agli ambienti, ai colori e alle forme dell’architettura, viene fornita dalle neuroscienze, un ramo della biologia che comprende l’insieme degli studi condotti sul sistema nervoso.

In particolare viene evidenziato che case, palazzi, la conformazione stessa delle città, stimolano l’attività simpatica o parasimpatica del cervello, incoraggiando reazioni opposte, come il desiderio di azione o di rilassamento.

Questo spiegherebbe anche il motivo per cui alcuni luoghi ci trasmettono benessere, mentre altri producono in noi disagio.

Questa “scoperta”, piuttosto recente, ha rappresentato da subito un’importante spinta nella ricerca dei codici che regolano le diverse reazioni, nella speranza di poterli riprodurre intenzionalmente nella progettazione degli edifici.

LA RISONANZA


La risonanza si sperimenta, ad esempio, quando ci si sente attratti da una persona. Con quella persona ci si sente meglio, si alleggerisce la mente, si provano emozioni, ci si ricarica. Ciò che di quella persona fa stare meglio non è l’aspetto fisico, ma l’energia che trasmette. Allo stesso modo vi sono persone che tolgono energia.

La stessa cosa accade con l’ambiente nel quale viviamo. Esso è composto da un’infinità di componenti visibili (oggetti, colori, forme, materiali, ecc), ma possiede anche delle caratteristiche che non sono visibili, che condizionano il nostro benessere e vitalità.

Accade esattamente ciò che vediamo in uno stagno quando gettiamo tanti sassolini contemporaneamente: si formano delle onde che si intrecciano e, a seconda di come si intrecciano, ci saranno dei picchi verso l’alto e verso il basso.










Il principio cardine è quello secondo cui la materia sia in realtà una forma molto condensata di energia. Questo è ciò che la scienza più attuale, come la fisica quantistica, ha ormai dimostrato.


Perciò in un ambiente una persona emana delle onde che si intrecciano con quelle di un’altra, con quelle degli oggetti, dei colori, ecc. A seconda di come si intrecciano queste onde, noi proviamo più o meno benessere.

È un po’ come trovarsi ad un concerto, nel luogo in cui viviamo (sia aperto sia chiuso) è sempre “attiva” un’orchestra silenziosa, in cui ogni componente che ci circonda emana una certa frequenza che entra in connessione con la nostra. La maggior parte di noi non è sensibile, non sente questa orchestra, che ogni giorno ha il potere di ricaricarci, farci stare in equilibrio, oppure toglierci energie.


Gli strumenti attreverso cui si pratica la progettazione emozionale sono il test di risonanza ambientale e la programmazione emozionale abitativa.


IL TEST DI RISONANZA AMBIENTALE        

        

Il test di risonanza ambientale si usa per valutare le interazioni in tempo presente tra il nostro sistema nervoso/subconscio e lo stimolo ambientale presente in un dato ambiente. Si tratta di un test kinesiologico che può essere utilizzato per analizzare oggetti/luoghi/componenti sia vicini sia lontani da noi, o per verificare soluzioni non ancora formate dal punto di vista fisico, come ad esempio un progetto.


Puo’ essere utilizzato quindi ad esempio:


- Per testare se una persona è in risonanza con il luogo in cui vive, lavora o passa diverso tempo e i suoi componenti (colori, oggetti, forme, materiali..).

- Per testare se una persona è in risonanza con il luogo in cui vivrà, lavorerà o passerà diverso tempo.

- Per testare una scelta progettuale / una variazione dello spazio.








PROGRAMMAZIONE EMOZIONALE ABITATIVA


La programmazione emozionale abitativa è un metodo per generare benessere attraverso i luoghi grazie:


- Alla creazione di emozioni positive.

- Ad un rapporto più consapevole con il luogo e con se stessi.

- All’ informazione energetica del luogo.


Si può applicare ad una unità immobiliare nel suo complesso oppure ai suoi singoli ambienti/unità/porzioni, sia esistenti sia in fase di progettazione.


Il processo consiste nell’associare intenzioni,  obiettivi ed emozioni ai luoghi in cui viviamo attraverso un processo di visualizzazione. Cosa vorresti che ti trasmettesse questo luogo? Cosa vorresti ricevere? Cosa vorresti raggiungere o migliorare anche grazie allo spazio in cui vivi?  

La potenza di questa tecnica sta nel legare un’ esperienza emozionale positiva molto forte ad un obiettivo che desideriamo raggiungere grazie al luogo in cui viviamo.

RISULTATI DELL'INDAGINE


Dopo aver svolto questo tipo di indagine, le linee guida interiori della persona, le sue priorità sensoriali ed emotive verranno tradotte in soluzioni di valore estetico e funzionale. L’ organizzazione degli spazi, la scelta delle finiture, dei colori e dell’illuminazione non seguiranno meri parametri estetici secondo la moda del momento, ma saranno espressione della nostra personalità, della nostra anima e dei nostri desideri.